martedì 4 novembre 2014

La tavola naturalistica del Mirtillo: Nomadi, Agricoltura, Industria

I MIRTILLI NEL NOMADISMO


Paul Gauguin 1892
Diecimila anni fa le popolazioni nomadi che ancora non conoscevano l’agricoltura, quindi non potevano coltivare il mirtillo, lo apprezzavano e se ne cibavano.
Questo arbusto era diffuso in gran  parte del globo,non dove il clima era troppo caldo ma nella fascia fredda e temperata.
Quindi le popolazioni primitive, ricercavano questa aromatica bacca nelle gelide lande della Siberia così come le popolazioni native del Nord America raccoglievano e si cibavano del tipo di mirtillo selvatico che abbondava nei loro boschi.
Anche nell’Europa settentrionale la pianta di mirtillo cresceva spontanea e il suo aromatico frutto era consumato ed apprezzato da quelle antiche popolazioni.

I MIRTILLI NELLA SOCIETA' AGRICOLA



I mirtilli prediligono un terreno a ph acido (4,5- 5), poco calcareo, sciolto e molto fertilizzato.   
E' bene tener presente che la pianta comincia a fruttificare tardi, pertanto i primi cicli di germinazione non restituiranno una fruttificazione abbondante. Solo a partire dal quarto anno sarà possibile ottenere dei risultati, tuttavia, con le giuste cure, una pianta adulta può produrre bacche in quantità superiori a 1 kg e fino a 5 kg. La propagazione per talea legnosa è la più efficace, ma non sempre le radici si sviluppano con facilità.            
L'apparato radicale esile permette una messa in vaso semplice, non necessitando di molto spazio, tuttavia considerata la sua fragilità bisogna prestare molta attenzione in fase di concimazione. La concimazione va eseguita con fertilizzanti acidofili, ricchi di azoto, a partire dalle 4 settimane dopo la messa a dimora della pianta e continuando periodicamente in particolar modo durante il periodo primaverile.          
Il mirtillo è sostanzialmente una pianta che resiste al freddo ma non tollera la siccità e l'afa; una pacciamatura acida con corteccia, foglie secche di quercia e aghi di pino assicura un giusto tasso di umidità e freschezza al terreno, oltre a ridurre i rischi di diffusione di piante infestanti. Per non correre il rischio che la la pianta sviluppi marcescenze dell'apparato radicale occorre tenere sotto controllo il livello delle sostanze calcaree disciolte nel terreno, per questo è molto importante in fase di annaffiatura prediligere le acque piovane all'acqua del rubinetto che contiene una maggiore concentrazione del minerale. La pianta giungerà a fioritura durante la primavera, adornandosi di piccole campanule bianche o rosate. Se la pianta è ancora molto giovane tali infiorescenze devono essere sacrificate per favorire lo sviluppo delle radici. Ad ogni modo anche per le piante adulte è necessario praticare la potatura durante i primi periodi primaverili.

I MIRTILLI NELLA SOCIETA' INDUSTRIALE




Oltre al crescente consumo del prodotto fresco, il settore del mirtillo sta vivendo una gloriosa stagione nella sua forma di surgelato e le importazioni di mirtillo congelato dal Cile hanno visto un incremento del 30% questa stagione. La domanda infatti è sempre più sostenuta, soprattutto da parte dell'industria del trasformato, che volentieri include questo ingrediente in moltissime preparazioni.
I paesi europei, da parte loro, stanno incrementando la produzione di mirtillo ad uso interno. E' il caso della Spagna, che sta impiantando moltissimo, seguita da Francia, Germania, Polonia. Anche la Cina diventerà presto uno dei grandi paesi produttori, insieme a Perù, Argentina e Cile. E i mirtilli stanno prendendo piede pure in Sudafrica.
Questo frutto viene utilizzato in diverse forme e composizioni per la preparazione di prodotti differenti quali: cosmetici, marmellate, liquori, bustine di the, yogurt, succhi di frutta, gelati etc..

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