domenica 28 dicembre 2014

Analisi prosopografica del mirtillo

Robert Quinche (1906–1993)


Il noto erborista e droghiere Robert Quinche (1906–1993)
descrisse in modo azzeccato i
frutti dell’ Airellerouge: «I frutti rossi brillano come rubini dal vestito di foglie».
Il mirtillo rosso possiede diversi nomi  popolari: uva di monte, vite del monte Ida, vigna d’orso, murella, bacca delle paludi, cranberry, che testimoniano l’ampia diffusione di questa antica pianta officinale.
In particolare il mirtillo rosso europeo fu chiamato dai botanici rinascimentali “uva di monte” o “vite di monte” perché i suoi frutti sono raccolti in piccoli grappoli simili a quelli di una vite in miniatura.
Il suo nome scientifico, Vaccinium vitis Idaea, significa “vite del monte di Ida”, la montagna sull’isola di Creta sacra agli antichi Greci perché vi nacque Giove.
In realtà il mirtillo rosso non è presente solo sul monte Ida, bensì in tutta l’Europa centro settentrionale fino al Circolo Polare, in Groenlandia, nel Nord America ad est in tutto il territorio russo fino al Giappone.

In Italia è presente su tutto l’arco alpino, dai 1.000 ai 2.000 metri di quota, mentre è raro sugli Appennini. Viene anche coltivato in Germania, Olanda, Polonia e Svezia, dove sono utilizzate selezioni più vigorose e produttive rispetto alle piante spontanee.

In Irlanda e in Scozia si celebra la "domenica del mirtillo", dedicata a raccogliere le deliziose bacche poi usate nella preparazione di crostate, confetture e sciroppi. In Scandinavia, Francia (soprattutto sui Vosgi) e Germania ancor oggi grandi quantitativi di mirtilli di bosco vengono consumati localmente freschi o trasformati in acquavite, sciroppi, salse e gelatine esportate nel resto d'Europa.


Fonti:http://www.cristalfarma.it/it/la-fitoterapia/curiosita-fitoterapiche/storia-del-mirtillo-rimedi-naturali-contro.html

RIF: Storia delle cose     http://storiadellecose.blogspot.it/

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